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BEN TORNATO DON ENRICO

Maschio Angioino

Napoli

25/07/2021

25 Luglio 2021

Direttore di Produzione

Segue tutte le fasi di realizzazione, definendo i piani di lavorazione e coordinando il team di risorse umane impegnate nel processo di produzione. È garante del rispetto degli obiettivi, delle scadenze temporali e dei vincoli di budget prefissati. Riveste un ruolo fondamentale di trait-union tra: il regista responsabile della parte artistica, la troupe tecnico-logistica, di cui è responsabile, e il produttore che si occupa di aspetti finanziari e promozionali.
È la figura più prossima al direttore artistico.

Spettacolo Musicale

Il punto di partenza di “Bentornato Don Enrico” è collocato in una sera del dicembre 1901. Una serata in cui il grande tenore si esibì al San Carlo raccogliendo fischi anziché applausi. In realtà, non c’è certezza storica di quei fischi; di contro, è sicuro che Caruso, dopo quel concerto, non si esibì più a Napoli. Ecco, dunque, l’idea di ricomporre idealmente quella frattura con un concerto tutto incentrato sui brani napoletani del suo repertorio. Quelli che amava cantare dal vivo e quelli che decise anche di incidere su disco.

Protagonista di “Bentornato Don Enrico” sarà una variegata pattuglia di cantanti partenopei. In primis, Enzo Gragnaniello, che interpreterà Core ‘ngrato, e poi molte donne, come Mbarka Ben Taleb, alle prese con due superclassici di casa Bideri come ‘O sole mio e Torna a Surriento. Poi la più che talentuosa Irene Scarpato, con Fenesta ca lucive e Tiempo antico. Claudia Megrè, che eseguirà Addio Napoli e Tarantella Sincera, e Sara Tramma, che darà prova delle sue notevoli qualità con ‘A vucchella e Canta pe’ mme. Sul palco anche una new entry della scena napoletana: Filly Lupo. Reduce dalla convincente reprise di Comme se canta a Napule. la scugnizza della Bovisa rilancerà due canzoni carusiane ormai dimenticate. Si tratta di Pecchè? e Scordame, due brani di grande raffinatezza che Caruso registrò sul finire degli anni ’10. Completano il cast di “Bentornato Don Enrico” Mario Maglione, alle prese con l’iconica I’ m’arricordo ‘e Napule; Carlo Missaglia, Roberto Colella, chiamato a riproporre anche l’omaggio di Lucio Dalla, e Bruno Venturini. Da citare, infine, Marcello Gentile e Gianmarco Libeccio, che cureranno gli arrangiamenti dei brani in scaletta e saranno la colonna portante del gruppo che accompagnerà gli interpreti.

Spettacolo Musicale di F. Vacalebre

Si intitola “Bentornato don Enrico” e può essere definito, a tutti gli effetti, il concerto della riconciliazione, quella tra Caruso e la sua Napoli. Domenica 25 luglio, infatti, il Maschio Angioino ospiterà l’evento inaugurale delle celebrazioni per il centenario della scomparsa del grande tenore. Ideato da Federico Vacalebre, lo show avrà una particolarità: proporrà solo canzoni napoletane.

07/2021

Luglio 2021

Napoli fa pace con un figlio dal grande talento al quale aveva mostrato in vita un volto arcigno. “Bentornato Don Enrico”. Primo appuntamento delle celebrazioni dedicate al celebre tenore (nelle foto) a cento anni dalla morte, organizzate dal Comitato nazionale presieduto da Franco Iacono e approvate dal ministero della cultura.
Domenica 25 luglio alle 21 il concerto creato e firmato da Federico Vacalebre presenterà negli spazi del Maschio Angioino una serie di voci e di emozioni che restituiranno una lettura moderna dell’immagine canora del grande tenore, portando in scena il repertorio della canzone napoletana da Caruso frequentato, per lui scritto.
La serata è inserita nella programmazione della rassegna “Estate a Napoli” del Comune d che ospita l’evento all’interno di Castel Nuovo; l’ingresso è libero, nei limiti delle disposizioni Covid. Per partecipare, basta scrivere a: prenotazioni@centenariocaruso.it.
Un viaggio nella sua vita artistica partendo dagli inizi: da quando Caruso faceva il posteggiatore e la sua voce cominciava ad affrontare la melodia napoletana. Cantanapoli con brani immortali come ‘Core ‘ngrato’ che per lui fu scritta, in napoletano, a New York, da due emigrati, il calabrese Cordiferro e il partenopeo Cardillo, che la considerava ‘una porcheriola’”.
Il concerto prende il via da “Santa Lucia” con Bruno Venturini e termina proprio con “Core ‘ngrato”, interpretata da Enzo Gragnaniello . Poi ci saranno Claudia Megre’ (“Tarantella sincera”), Irene Scarpato (“Tiempo antico”), Carlo Missaglia (“Mamma mia che vo’ sape’”), M’Barka Ben Taleb (interprete di una versione in arabo di “’O sole mio”). E ancora, ad arricchire il cast Sara Tramma (“’A vucchella”, Filly Lupo (“Pecche’”), Mario Maglione (“Io m’arricordo ‘e Napule”) e Roberto Colella (“Caruso”, in omaggio anche a Lucio Dalla).
Gli arrangiamenti sono stati curati da Marcello Gentile e Gianmarco Libeccio dei Suonno d’Ajer e Noemi Gherrero tnarrerà la figura dell’artista legata alla canzone partenopea.
Spiega Vacalebre: «Lo spettacolo è l’omaggio di una nuova generazione di cantanti e cantantesse, decisi a mettere le mani con rispetto su un repertorio in parte celeberrimo e in parte dimenticato. In scaletta “‘Torna a Surriento” e “Tu ca nun chiagne”, ma anche le canzoni napoletane che Caruso lanciò e qualche volta scrisse, come “Tiempo antico”».
Si potrà ascoltare pure la prima canzone verace che incise, nel 1909, “Mamma mia che vo’ sape'”, con versi di Ferdinando Russo e musica di Emanuele Nutile fino al brano del 1920 “I m’arricordo ‘e Napule”. Così Don Enrico riabbraccia definitivamente la sua città. Per sempre.

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